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Cronistoria dell’Oratorio di San Nicolao della Flüe ad Albonago

Dove oggi sorge la Chiesina c'era una piccola Cappella come documentato dalle fotografie allegate.

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Da anni il Reverendo Don Guggia ed in seguito Don Masina parroci di Pazzalino desideravano costruire una Chiesa ad Albonago per evitare ai numerosi abitanti di questa frazione lo spostamento per partecipare alla S. Messa fino a Pazzalino, raggiungibile solo con un sentiero attraverso il bosco. Grazie all'interessamento e alle conoscenze di Regazzoni Ruggero Bruno venne creato una commissione di abitanti di Albonago per sviluppare il progetto della costruzione di una nuova Chiesa.  In effetti nel 1976 venne nominato un comitato direttivo di cui Regazzoni era presidente ed il sottoscritto membro attivo.

Dapprima si doveva trovare un accordo con i proprietari dei terreni limitrofi alla cappella per poter costruire una Chiesa più grande, accordo che venne raggiunto con la donazione da parte delle famiglie Zurini e Caratti (famiglia di Elleno) degli appezzamenti necessari. Si ritenne interessante coinvolgere nel progetto persone e ditte del paese e pertanto il progetto del nuovo stabile venne affidato all'architetto Prati Erico di Albonago, i lavori di costruzioni alla ditta edile di Germano Taddei pure di Albonago, altri lavori ad artigiani della zona. A costruzione ultimata l'artista pittore Luigi Taddei ha provveduto agli affreschi murali e alla donazione di quadri. Venne pure estrapolato ed installato il grande affresco di San Nicolao originariamente situato nella vecchia cappella. Durante i lavori di costruzione abbiamo dovuto lavorare anche noi del comitato duramente per reperire i finanziamenti di tutta l'opera: la Provvidenza ci ha aiutato ed in pochi anni abbiamo potuto liquidare qualsiasi pendenza.

Nel settembre del 1978 si è proceduti all'inaugurazione della Chiesa con la presenza di Monsignor Ernesto Togni, Don Masina e Don Bordoni di Gandria. Con i sacerdoti di St. Teresa abbiamo preso accordi per la celebrazione della S. Messa domenicale e nelle maggiori festività. Nel 1998 abbiamo  festeggiato il 20° della costruzione con la partecipazione di Monsignor Eugenio Corecco. Nel 2018 abbiamo festeggiato il 40° e per l'occasione il presidente dell'Associazione Caratti Elleno ha fortemente voluto, con il suo comitato, rinnovare l'arredo sacro, altare ed ambone raggiungendo così un suo desiderio: avere la Chiesa di Albonago, come si usa dire oggi, a Km. O.

Infatti, come elencato sopra tutte le opere sono ora realizzate da persone del paese di Albonago. Durante la festa patronale del 16 settembre 2018 sono stati presentati i due nuovi elementi: altare ed ambone, progettati e realizzati dall'artista locale Prati Marco. In allegato troviamo una descrizione dettagliata dell'artista per la presentazione delle sue opere. Approfittiamo per ringraziarlo per le sue bellissime creazioni che hanno ottenuto un grande apprezzamento. Come presidente dell'Associazione voglio ringraziare i nostri parroci di St. Teresa, Don Damian e Don Valentino per la loro grande disponibilità a favore della comunità di Albonago. (Elleno Caratti)

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Presentazione dell’altare e dell’ambone

La chiesa la conoscevo bene, ed è stato molto interessante e stimolante cercare nuove forme che si integrassero indisturbate al suo interno, usando il metallo, poco utilizzato per questo tipo di lavoro, ma congeniale all’architettura sobria dell’edificio. Per creare un design innovativo bisogna informarsi sull’esistente, e poi cercare nuove forme e linee, che non è così scontato. La pietra dell’ambone, è come elemento di riferimento simbolico alla pietra del Santo sepolcro aperto; è presente in orizzontale sotto i piedi del celebrante; i lati chiusi verso i fedeli, il lato aperto è il simbolico vuoto lasciato dal Cristo, dalla parte del lettore, dove vi ho realizzato una croce.

L’altare è il catalizzatore del sacro, il luogo del sacrificio, il centro della spirale, la spiritualizzazione progressiva dell’universo, l’accenno alla spirale che dalla vita terrena porta a quella celeste è visibile sul fronte dell’altare. La somiglianza della base con la prua di una nave, simboleggia il traghettare le anime verso la salvezza. La forma semicircolare del piano dell’altare l’ho realizzata pensando al porsi, da parte del prete, in una posizione di accoglimento verso i fedeli. Ho inserito i simboli grafici dei quattro evangelisti Marco, Matteo, Luca e Giovanni in bassorilievo. In riferimento alle quattro colonne che sostenevano la pietra sacrificale (mondo). Nei miei due progetti non uso le simmetrie perché rendono statico e poco dinamico l’oggetto, una visione che ho sempre usato in scultura. (Marco Prati, scultore)